Il piacere di farsi calpestare, altrimenti noto come trampling, sta riscuotendo un grande successo negli ultimi tempi ed è più diffuso di quanto si possa pensare, anche fra le coppie che stanno assieme da molto tempo al fine di ravvivare l’intesa.
Questa pratica sessuale che sembra uscire dall’ordinario eccita infatti uomini e donne di ogni età e può essere eseguita in vari modi, quindi non soltanto a piedi nudi o sulla schiena del sottomesso.
Vediamo, qui di seguito, in cosa consiste esattamente il trampling e perché si rivela così interessante, nonché il mezzo per raggiungere un certo livello di eccitazione.
Cos’è il trampling
In tema di sessualità è sempre molto complicato stabilire ciò che può essere considerato normale da quello che invece è patologico, per questo è bene lasciare da parte i pregiudizi e lasciarsi guidare solo dal desiderio.
A questo riguardo, il trampling, parola derivante dal verbo inglese ‘to trample’, che tradotto in italiano vuol dire calpestare, si rivela una pratica da alcuni ritenuta estrema, ma che invece interessa indistintamente gli uomini e le donne più curiosi ed aperti a nuove esperienze.
Questa attività consiste nel provare piacere mediante la sperimentazione dell’umiliazione che viene subita, nonché dalla sensazione di dolore associata all’essere calpestati dal proprio partner. La sensuale passeggiata avviene quasi sempre in un contesto di totale subordinazione da parte dello schiavo nei confronti della padrona.
Bisogna poi far presente che il trampling può essere inflitto su diverse parti del corpo, ovvero collo, nuca, viso coperto o scoperto, schiena, pancia, gambe, glutei e genitali. Come ogni altra pratica BDSM non viene conteplato il raggiungimento dell’orgasmo, per cui finito il calpestamento erotico si procede quasi sempre con l’atto sessuale completo o la masturbazione. Il trampling viene quasi sempre utilizzato per raggiungere il massimo piacere che con gli ordinari comportamenti erotici non sarebbe possibile.
Come si esegue il calpestamento?
La prima cosa da sapere è che quando viene eseguito il trampling i partner rivestono dei ruoli ben precisi, dunque sarà sempre presente un soggetto dominante, cioè la Mistress o il Master, che si trova in posizione di superiorità rispetto allo slave, ovvero allo schiavo. Quest’ultimo proverà eccitazione per via del piacere legato alla sottomissione e all’umiliazione.
In ogni caso il trampling deve essere praticato con il consenso dei protagonisti coinvolti, i quali sono chiamati a stabilire non solo le parti del corpo da calpestare con le relative modalità, ma anche eventuali safeword, cioè quei codici di sicurezza attraverso i quali vengono segnalati il raggiungimento di determinate soglie di sopportazione.
La vittima solitamente si draia a terra o sul letto per poi lasciare che la partner gli cammini su tutto il corpo e sul viso. Intanto lo slave resta completamente inerme e in silenzio durante tutto il gioco erotico. Sarà la Mistress a decidere per quanto tempo e in che maniera infliggere la tortura erotica, fino a quando non arriva il momento di passare all’orgasmo.
Del resto esistono numerose tipologie di trampling che si distinguono in due grandi categorie, cioè soft e hard. Nel primo caso il calpestamento è abbastanza simile ad un massaggio erotico, mentre nella seconda ipotesi viene esercitato in modo abbastanza energico. Degno di segnalazione è poi il multitrampling in cui, come suggerisce lo stesso nome, il sottomesso viene calpestato da più persone e per questo si organizzano veri e propri trampling party con la presenza di più dominatori che passeggiano sul corpo degli slave.
I vari tipi di trampling
A prescindere dalla modalità soft oppure hard, il trampling può essere eseguito a piedi scalzi, con calzature sportive o eleganti, calze di spugna e collant. Sicuramente il calpestamento maggiormente diffuso è quello che viene praticato indossando tacchi vertiginosi, grazie ai quali aumentare la pressione ed infliggere maggiore sofferenza allo slave. Solitamente il sottomesso viene schiacciato sotto lastre di vari materiali oppure con diversi oggetti e per questo la dominatrice dovrà dosare opportunamente la forza al fine di evitare spiacevoli incidenti.
Occorre ricordare che la pratica del trampling si rivela potenzialmente pericolosa soprattutto quando interessa la schiena del soggetto sottomesso, in quanto potrebbe causare possibili fratture, nonché l’incrinamento delle coste oppure altri segni indelebili.
La forma più elevata di sottomissione resta quella sulla testa in cui l’eccitazione viene raggiunta per via della combinazione fra dolore ed umiliazione. Battendo inoltre con la pianta del piede, chi domina potrà colpire contemporaneamente più parti del corpo, solo gli organi genitali o il volto dello slave. In aggiunta alla passeggiata si può saltare ripetutamente a piedi nudi, indossando calze o scarpe, prevalentemente sugli arti e sulla pancia della vittima.
Il fatto che il soggetto dominante indossi scarpe particolari, come ad esempio anfibi o stivali, potrebbe aumentare il piacere, proprio perché tutto ciò diventa uno stimolo visivo di grande fascino. Quando infatti il calpestamento avviene a piedi nudi viene instaurato un contatto diretto fra i protagonisti, mentre la scarpa o la calza diventano elementi di distacco e distanza, ovvero simboli che aumentano la situazione di sottomissione.
Cosa si prova a farsi calpestare?
Quando si parla di sesso è molto riduttivo pensare alla sola penetrazione. I rapporti infatti prevedono svariate pratiche, alcune più perverse di altre, ma allo stesso tempo necessarie per aggiungere quel pizzico di trasgressione e mantenere viva l’intesa fra due persone.
Le coppie dalla mentalità più aperta amano sperimentare cose nuove, alimentare la passione e il più delle volte assumere specifici ruoli. Grazie al trampling si riesce a creare un’atmosfera di subordinazione più o meno estrema, visto che questa pratica è qualcosa che va ben oltre al gesto di annusare, toccare o leccare.
Per mettere in pratica il calpestamento non servono attrezzature particolari, ma al massimo delle scarpe che possono essere sportive, provviste di tacco oppure degli stivali. La scelta è legata al grado di intensità che si desidera aggiungere al rapporto e ovviamente maggiore sarà il dolore e più accresce il livello di trasgressione.
La pratica del calpestamento è quindi strettamente legata ad uno stadio primario di eccitazione e infatti nella maggior parte dei casi è abbastanza difficile che si arrivi al rapporto sessuale completo, cioè all’orgasmo. Quello che succede riguarda il piacere fisico in senso stretto, limitato quindi all’azione dello schiacciamento grazie alla quale scatta l’erezione.
Le persone che amano il trampling si eccitano anche nell’immaginare e proprio dal dolore percepito riescono il più delle volte ad avere la forza necessaria per poi passare alla penetrazione.
Perché il trampling è così eccitante
Alla luce di quanto spiegato, il partner che si lascia calpestare tutto il corpo e spesso fino alla testa, prova un certo piacere da ricondurre al senso di umiliazione. Quest’ultimo, in alcuni individui, fa scattare una certa dose di eccitazione che diventa essenziale per poter giungere alla penetrazione.
In origine il calpestamento veniva praticato al fine di fornire un massaggio rilassante e distensivo, con effetti molto appaganti a livello muscolare. Nel corso del tempo, questa attività è stata messa in atto anche a scopo terapeutico e antidepressivo, nonché per contrastare lo stress e quale alternativa per il divertimento nelle relazioni.
Come ampiamente dimostrato da vari studi scientifici e pacificamente riconosciuto in campo medico, nella pianta del piede sono presenti tantissime terminazioni nervose in grado di rilevare il minimo attrito prodotto da ogni tipo di stimolo. Lo sfregamento e la pressione del piede sulle parti del corpo dello slave può pertanto arrivare a produrre un grande piacere.
Per ciò che riguarda la durata del trampling non ci sono regole da rispettare ma gli esperti raccomandano di non superare 15 minuti, nonché di utilizzare un appoggio per restare in equilibrio specialmente nel caso in cui si dovessero indossare i tacchi a spillo.
Anche se l’atto sessuale non è quasi mai parte integrante del trampling, il sottomesso riesce a raggiungere l’orgasmo quando con i piedi vengono stimolate alcune parti del corpo, quali soprattutto i genitali, le gambe e il viso, in quanto particolarmente sensibili. In situazioni del genere, com’è facile intuire, il calpestamento assume un’elevata valenza di sottomissione e umiliazione.